Dagli aerei da caccia alla vita di tutti i giorni: che cos’è l’OODA Loop

10.05.2024

La nostra vita di tutti i giorni ruota intorno alle decisioni che continuamente siamo chiamati a prendere. A volte non ce ne rendiamo neanche conto, altre volte ne siamo consapevoli ma decidiamo impulsivamente o sulla base di pregiudizi.

Fu così che agli inizi degli anni '70, il pilota militare statunitense John Boyd elaborò il cosiddetto "OODA Loop". Questo metodo fu concepito per essere usato nei combattimenti aerei, dando ai piloti un approccio rapido ed efficace alle decisioni da prendere in pochissimi attimi. Sorprendentemente, però, si rivelò così affine alla vita di tutti i giorni da venir ripreso come modello da applicare a qualsiasi contesto, anche tutt'oggi negli affari e nei contenziosi legali. Ma di cosa si tratta esattamente? Iniziamo dicendo che OODA sta per "OSSERVARE, ORIENTARSI, DECIDERE, AGIRE". Questi quattro punti non vanno applicati in una determinata occasione, ma vanno intesi proprio come un approccio metodico con cui passare continuamente da una decisione all'altra.

Più nel dettaglio:

1) La prima cosa da fare è l'osservazione del contesto, cercando di ottenere quante più informazioni possibili. Bisogna quasi estraniarsi, come se lo si stesse guardando dall'esterno, in modo da capire ciò che sta accadendo nella maniera più razionale possibile.

2) Il secondo passo è l'orientamento. Si tratta di dare un senso alle informazioni appena ottenute. Per esempio, nel caso specifico del pilota, dopo aver visto alcuni aerei in lontananza ed essersi reso conto del fatto che si tratta di nemici, il passo successivo è quello di provare a capire cosa stanno facendo in zona. Sono lì solo di passaggio? Sono in pattugliamento? O sono lì proprio per affrontare il nostro pilota? In base al tipo di aerei, c'è la possibilità che in un ipotetico scontro abbiano loro la meglio?

Ecco, l'orientamento altro non è che l'analisi dei dati in proprio possesso.

3) La diretta conseguenza di questa fase è la presa di una decisione. Per esempio, il nostro pilota potrà decidere di proseguire per la sua rotta se è convinto del fatto che gli aerei sono lì solo di passaggio e che non si sono resi conto della sua presenza. In alternativa, potrebbe cambiare direzione per evitare ogni rischio. Infine, c'è la decisione più rischiosa, cioè quella di proseguire pur consapevole del rischio di poter ingaggiare un combattimento diretto.

4) Segue, infine, l'azione in base alla decisione presa.

Ovviamente tutto ciò non va fatto meccanicamente, ma bisogna automatizzare i vari passaggi in modo da renderli spontanei.

Boyd sosteneva che un'efficace attuazione di questo metodo consentirebbe di anticipare le azioni dell'avversario, impedendogli di avere l'iniziativa. In questo modo, egli agirebbe sempre di rimando e sarebbe in una situazione di svantaggio dal punto di vista decisionale.

Dunque, magari, la prossima volta che dovrete affrontare un F35 o che vi ritroverete a dover compiere delle scelte nella vita di tutti i giorni, tenete bene a mente questi quattro passaggi!


Di Andrea Stellato.

Revisione di Francesco De Nigris.

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia