Italia in guerra: 33 anni dall'Operazione Locusta

28.02.2024

28 febbraio 1991: termina la Prima guerra del Golfo e con essa l'Operazione Locusta, nome in codice dell'intervento italiano nel conflitto.

Già da settembre, il Governo italiano aveva schierato otto cacciabombardieri Panavia Tornado negli Emirati Arabi Uniti nell'ambito della più grande operazione di deterrenza della Coalizione alleata a guida americana "Desert Shield".

Con l'inizio delle operazioni militari il 17 gennaio del 1991, ha il via anche l'Operazione Locusta, che si protrarrà fino al 28 febbraio 1991, giorno in cui avrà termine il conflitto. Gli aerei italiani compiono 226 sortite e uno di questi viene anche abbattuto. Siamo al 17 gennaio, primo giorno di guerra, e una flotta di aerei della coalizione viaggia in formazione per svolgere uno dei primi massicci bombardamenti dell'Iraq. Nello specifico, l'obiettivo dell'aereo italiano è quello di colpire un deposito di munizioni nel sud dell'Iraq. Il caso però vuole che ci sia mal tempo e che l'aereo italiano sia l'unico ancora in grado di proseguire la missione; l'ordine è dunque quello di proseguire da solo. Una volta arrivato nella zona dell'obiettivo, riesce a svolgere il proprio compito, ma poi, essendo da solo, subisce l'attacco di tutta l'artiglieria contraerea posta a difesa dell'obiettivo da colpire.

I due membri dell'equipaggio, il maggiore Gianmarco Bellini, pilota, e il capitano Maurizio Coccioline, navigatore, riescono a salvarsi eiettandosi dall'aereo prima che questo si vada a schiantare. Vengono imprigionati dagli iracheni e torturati e, inoltre, il capitano Cocciolone viene anche coinvolto in un'intervista propagandistica, in cui esorta i suoi politici a terminare ogni operazione militare contro l'Iraq. Al termine del conflitto vengono entrambi liberati, continuando la loro carriera rispettivamente di pilota e di navigatore in molte altre missioni a cui parteciperà l'Italia negli anni a venire.

Fatto curioso a riguardo è che ufficialmente l'intervento italiano nel conflitto rimane ancora un vuoto normativo, in quanto l'Italia, probabilmente per evitare problemi diplomatici interni, non dichiarò mai la sua partecipazione alle operazioni offensive, essendo schierati nel Golfo Persico solo come parte dello 

scudo difensivo della Coalizione.

Per eventuali appassionati di aviazione facciamo notare che l'aereo posto in sovrimpressione è la versione del Tornado con livrea color sabbia, pensata ed utilizzata appositamente per la Guerra del Golfo.


Di Andrea Stellato.

Revisione di Francesco De Nigris.

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